Bipersonale Sofia Fresia e Michele Rigoni

Nuova proposta espositiva che vedrà la presenza di due artisti di assoluto interesse: mostra bipersonale con Sofia FRESIA e Michele RIGONI.
Due linguaggi e ricerche tecniche molto differenti, entrambe di assoluto fascino.
S. Fresia col suo sguardo fortemente focalizzato sulla contemporaneità, M. Rigoni che guarda al passato per individuare elementi che hanno ancora piena attualità.

SOFIA FRESIA
Presentazione di Elana Radovix
«Non dipingo per rimandare un’immagine, la mimesi non è da intendere come una sorta di replica di un volto o di un oggetto, ma mimesi come imitazione di ciò che capisco essere il movimento fondamentale del mondo». Kiefer

Rimandano ad una dimensione onirica e surreale i dipinti ad olio su tela della giovane artista torinese Sofia Fresia esposti ad iKonica Art Gallery di Milano dal 3 al 15 febbraio 2025.
Conosco Sofia dai tempi dell’Accademia di Belle Arti di Torino, dove si è laureata in Pittura col Professor Giuseppe Leonardi. Osservavo, mentre dipingeva in silenzio, la sua capacità di concentrazione e determinazione, la sua volontà, il suo innato talento manifestato già dai primi dipinti. Mi incuriosivano i suoi soggetti pittorici, la gestualità e la vivacità degli abbinamenti cromatici. Da allora la sua esperienza è cresciuta e maturata attraverso la mobilità; Erasmus in Francia, le numerose residenze d’artista degli ultimi anni, tra le quali Via Farini, Casa Walser, ALA ed i numerosi riconoscimenti con premi d’arte: Arte Laguna, Combat, Candiani, Nocivelli.
Sofia si è inizialmente ispirata alla pittura surrealista di René Magritte e alla metafisica di Giorgio de Chirico, a cui si sono poi affiancati maestri contemporanei come Edward Hopper, David Hockney, Anselm Kiefer e Lorraine Shemesh.
Due elementi ritornano con evidenza nelle sue opere: la montagna e l’acqua delle piscine. Elementi che non sono semplicemente il frutto dell’immaginazione dell’artista. Non sono un paesaggio idealizzato, ma la rappresentazione di luoghi e spazi da lei percorsi e vissuti a lungo in una continua ricerca e osservazione sia come nuotatrice che come escursionista viaggiatrice. Sono i luoghi e gli spazi in cui l’artista si è immersa nella vita, sperimentati intimamente con la sua sensibilità e che ora vivono nella sua interiorità per palesarsi con la maestria dei suoi gesti pittorici in creazioni artistiche.

Sono i luoghi che l’hanno salvata dalla lunga malattia che Sofia ha vinto. Paesaggi alpini, piscine vuote, oggetti abbandonati sono metafora degli spazi interiori che si susseguono in dicotomia tra abissi e vette, tra fragilità e forza, tra paure e coraggio, alla continua affermazione di un equilibrio faticosamente conquistato.
Elementi questi extratemporali che nella composizione su tela, si intersecano, si sovrappongono, si incontrano senza soluzione di continuità, senza inizio, senza fine, senza confini; fanno da sfondo a figure umane solitarie, immobili, sospese nello spazio come simulacri atemporali in un processo continuo che ricompone la visione e ridefinisce con volontà le prospettive di una vita.
Figure ieratiche si affacciano in un continuo, infinito, presente verso le profondità di specchi di acque immobili e come mute presenze solitarie osservano i precipizi inevitabili e insondabili dell’esistenza umana. Le figure, spesso autobiografiche, si lanciano in tuffi fiduciosi come voli liberi verso l’ignoto di un cosmo che le accoglie indirizzandoci alle domande e alle risposte nel nostro tempo incerto.

Come cita l’artista: voglio parlare di nuovi inizi, di cosa si prova a voltare pagina o a cimentarsi in qualcosa di diverso. C’è spesso la sensazione di fare un salto nel buio, ma in questo mondo iperconnesso non si tratta quasi mai di un salto privato, dobbiamo anche fare i conti con chi guarda e spesso giudica i nostri primi tentativi.
Un’arte quella di Sofia Fresia che parla alle persone che trasfigura il mondo, lo attraversa aprendo ad altri mondi possibili, chiarendone prima a sé stessa il senso.
I suoi dipinti dai cromatismi accesi creano un contatto restituendo a noi osservatori una pluralità di sentimenti ed emozioni, ricollegandoci all’eco di una risonanza profonda nella causa comune della vita stessa.

MICHELE RIGONI
Da sempre legato al mondo dell’immagine e del video ha iniziato nel 2022 il suo percorso artistico legato ai temi della costruzione di “nuove memorie” attraverso la rielaborazione di immagini che provengono dal nostro passato.

Utilizza vecchie cartoline, album di memorie, fotografie raccolte in mercatini o in cassetti di intimità. Tutto rigorosamente datato e che ha “viaggiato”, tutto che parla di persone, amori possibili, di amicizie di gruppo e di luoghi del piacere, di paesaggi dimenticati e di
curiosità dell’esplorare. Come a dire di quel vecchio tempo che nelle esperienze non è diverso da oggi per ognuno di noi, nell’equilibrio precario tra voglia di andare e voglia di restare, passioni amorose e nostalgie d’assenza, difficoltà di solitudini e sogni di paradiso.
Quando trova la composizione giusta, taglia, incolla e poi disegna perché sente il bisogno di allargare i confini dell’immagine immaginando mondi possibili oppure semplicemente pensando ad atomi di vita e a un “come se…”

Attraverso le sue opere l’artista invita lo spettatore a riflettere sul valore e la permanenza delle memorie tangibili, quelle che si toccano e si tramandano, mantenendo un’unicità̀ intima e irripetibile e una modernità che traspare dal segno grafico.
La sua opera è completamente analogica, nessun intervento digitale, quasi a volersi riappropriare di un quotidiano che non ci appartiene più.

Artisti presenti

Sofia FRESIA
Michele RIGONI


Curatore: Andrea Colombo

Le Date della Mostra

Inaugurazione: lunedì, 3 Febbraio 2025   dalle h. 18:30

Giorni mostra: da lunedì a sabato: 16:30 - 19:30

Programmazione: Mostra terminata