“Le livre de la chasse” miniature dell’artista Lella Borella

Apertura Mostra: sabato, 25 Giugno 2022

Chiusura Mostra: sabato, 10 Settembre 2022

Gaston Phoebus, conte di Foix e visconte di Bearn è divenuto celebre soprattutto per il fasto e lo splendore della sua corte, per la protezione accordata a letterati e artisti, sì che la sua corte fu forse il più brillante e raffinato teatro di vita cavalleresca del suo tempo.

Considerato uno dei più grandi cacciatori del suo tempo, tra il 1387 ed il 1389, scrisse o meglio dettò in francese, a uno scriba, il libro, inerente alla caccia, il Livre de chasse.
Questo libro, il cui titolo originale è “Phébus, des déduiz de la chasse des bestes sauvaiges et des oyseaux de proye” (trad. “Febo, deduzioni sulla caccia delle belve e dei rapaci”) è riconosciuto come uno dei capolavori della letteratura cinegetica (l’arte e la pratica della caccia con i cani).

Più volte copiato prima della scomparsa dell’originale e pubblicato nel passare dei secoli, la sua fama consiste nell’eccezionale qualità narrativa e nella seducente e inalterata bellezza delle miniature che accompagnano i testi e che illustrano le diverse tecniche di caccia e le razze canine più idonee alle varie battute.
Viene narrato come levrieri, mastini, segugi, debbano essere allevati, curati, gestiti e come assegnar loro un nome.

Inoltre Gaston Phébus nel suo libro valorizzava una certa etica della caccia ed il rispetto dovuto all’animale cacciato. A questo titolo esprimeva reticenza riguardo ai metodi che tendevano a catturare la selvaggina di sorpresa e con l’inganno, senza di servirsi della abilità e dell’astuzia che dovevano a suo avviso caratterizzare l’arte venatoria.

Curatore: Andrea Colombo

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Palazzo Belcredi - Belloni
via Circonvallazione, 24 - Golferenzo